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|inQuesta sezione è dedicata ad un importantissimo alleato del nostro organismo, ovvero il microbiota.
Per microbiota si intende l’insieme di tutti i microorganismi che popolano il nostro corpo (in numero superiore persino alle nostre stesse cellule). Particolarmente importanti sono quelli che risiedono nell’intestino, vitali per il nostro sistema immunitario, ma anche il microbiota cutaneo, l’urobioma – cioè il microbiota della vescica e naturalmente il microbiota vaginale.
Qui di seguito li esamineremo ponendo attenzione alla relazione fra questi diversi microorganismi e la vulnerabilità ad agenti patogeni.
In particolare abbiamo selezionato un tema specifico per ognuno degli ecosistemi microbiotici menzionati: la protezione contro l’infezione da HIV per quanto riguarda il microbiota vaginale, lo studio delle condizioni fisiologiche del microbiota della vescica, il rapporto tra microbiota e acne per quanto riguarda il microbiota cutaneo e, infine, il rapporto tra parto cesareo e il microbiota dell’intestino.
Microbiota vaginale o vaginoma:
Il microbiota vaginale svolge un ruolo importante nella difesa del tratto genitale da agenti patogeni, infatti garantisce l’acidificazione dell’ambiente vaginale, fondamentale per il corretto equilibrio dell’ecosistema vaginale.
Inoltre ha il compito di stimolare la risposta immunitaria e inibire la proliferazione dei patogeni coinvolti nella vaginosi batterica. Infine, svolge l’importante azione di cattura delle particelle virali attraverso le lecitine della membrana.
Il Lactobacillus è il genere predominante nel vaginoma, che recentemente sta destando un particolare interesse scientifico.
Abbiamo scelto di riportare un interessante studio chiamato “Extracellular vescicles from symbiotic vaginal lactobacilli inhibit HIV-1 infection of human tissues” e volto a verificare il contributo del Lactobacillus, L. crispatus BC3 e L. gasseri BC12 in particolare, nella protezione dal virus HIV.
Da analisi istologiche effettuate nell’ambito di questo studio, è emerso che i lactobacilli sono in grado di produrre delle vescicole extracellulari (VE) che, grazie alla presenza di metaboliti e proteine, potrebbero contribuire a proteggerci dall’infezione da HIV, diminuendo la sua capacità di penetrare le cellule tissutali (ovviamente è mandatoria la necessità di utilizzare una protezione di barriera, quale il condom).
Lo studio del National Institute of Health (NIH) in collaborazione con ricercatori dell’Università di Bologna, è stato pubblicato su Nature Communications e coordinato da Rogers A. Nahui Palomino.
Dai risultati è emerso che le VE rilasciate dai lactobacilli sono in grado di inibire la replicazione del virus riducendo la sua capacità di entrata e attacco delle cellule target.
L’azione è efficace nel caso di infezione in corso, ma non è stata dimostrata per il momento una significativa attività preventiva per nessuno dei ceppi.
Microbiota della vescica o Urobioma:
L’urobioma è il microbiota della vescica, ossia il complesso di importanti microrganismi che ne colonizzano l’ambiente.
Lo studio che riportiamo oggi, pubblicato su Obstetrics & Gynaecology e coordinato da Travis K. Price della Loyola University of Chicago, si è occupato di analizzare questionari sintomatologici, dati anagrafici e campioni di urine e ha quindi isolato tra 224 donne, le caratteristiche dell’urobioma di quelle prive di disturbi urinari.
La necessità di questa analisi nasce dal fatto che, nonostante il crescente interesse per la relazione tra questi microrganismi e lo sviluppo di disturbi del tratto urinario, non sono ancora state definite le caratteristiche di un urobioma fisiologico da considerare come riferimento per delineare gli stati di alterazione e selezionare quindi terapie appropriate.
Le strategie cliniche dovrebbero infatti preservare e ricostituire gli effetti benefici dell’urobioma naturale, perché il danneggiamento di questo complesso di microorganismi potrebbe rendere la vescica più vulnerabile all’invasione di uropatogeni, o alla crescita eccessiva di patogeni opportunisti oltre il livello fisiologico.
Da quanto è emerso dallo studio, il Lactobacillus sembra essere, indipendentemente dall’età, il ceppo di microrganismi più diffuso e fisiologico nell’urobioma, seguito da Streptococcus, Garnerella nelle donne più giovani ed Escherichia coli in quelle più mature.
I ceppi di Escherichia Coli e Gardnerella sono presenti in maniera differente ma anche in assenza di disordini clinici.
Inoltre sono state ricavate informazioni utili su quali siano le tecniche più efficaci per future ricerche, raccomandate e incoraggiate nelle conclusioni dello studio, al fine di caratterizzare al meglio l’ambiente microbiotico della vescica femminile e permettere quindi uno studio più approfondito delle patologie.
I metodi preferiti per l’individuazione dei batteri sembrano essere quindi quindi l’EQUC (Expanded Quantitative Urine Culture) e il sequenziamento del DNA.
I risultati dello studio sono disponibili qui.