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La vulvodinia_Ginecologa_Barbara_Del_Bravo_Pisa
04 Gen 2018

La vulvodinia: una patologia che colpisce circa il 18% delle donne ma che è ancora poco conosciuta

Sai che la vulvodinia colpisce quasi 1 donna su 5? Sai che può interessare un’ampia fascia d’età, con donne tra i 20 e i 64 anni? Questa patologia è spesso poco conosciuta, sia dalle donne che ne soffrono che dagli esperti stessi. Per questo motivo, vogliamo rivolgere alla Dott. Barbara Del Bravo, ginecologa a Pisa, alcune domande per aiutarci a capire meglio cos’è la vulvodinia ed ad imparare a riconoscerne i sintomi, le possibili cause e la giusta terapia.

 

1) Senza utilizzare tecnicismi, che cos’è la vulvodinia?

La vulvodinia è una sindrome cronica che si manifesta principalmente con una sensazione di dolore localizzato alla regione vulvare e all’introito vaginale (area vestibolare ed in questo caso prende il nome di vestibolodinia). Può essere un dolore spontaneo o provocato, generalizzato o localizzato nella regione vulvare. Affinché si possa trattare di vulvodinia, il dolore deve avere avuto una durata di almeno tre mesi.

2)    Quali sono le principali problematiche che si presentano alle donne che soffrono di vulvodinia?

Le problematiche relative al disturbo della vulvodinia sono principalmente legate al dolore, spesso descritto come un bruciore, piccole bucature, spilli, ma anche come sensazioni di calore e di fastidio che interessano soprattutto l’area dell’ingresso vaginale (vestibolare). Alcune donne notano questa sintomatologia in situazioni particolari, per esempio andando in bici o indossando jeans stretti. Un’altra problematica altrettanto rilevante è il dolore (più o meno forte) provato durante i rapporti sessuali col partner.

3)    Alcuni sintomi sono simili a quelli di altre patologie. Come è possibile sapere se si soffre davvero di vulvodinia? 

È bene sottolineare la fondamentale importanza di rivolgersi al proprio ginecologo perché non basta monitorare la durata dei sintomi e la loro tipologia. Per capire davvero se una donna soffre di vulvodinia bisogna effettuare una diagnosi corretta per escludere altre patologie con sintomatologia simile (es. forme infiammatorie, distrofiche altro). La vulvodinia è ancora una patologia troppo poco conosciuta (è solo dal 2007 che si è cominciato a discuterne maggiormente) e troppo spesso – soprattutto in passato – molte donne affette da vulvodinia venivano trattate per terapie specifiche per patologie diverse, che andavano quindi a peggiorare molto spesso la loro condizione. Oggi, lo specialista è in grado di effettuare manovre semplici che consentono di fare diagnosi adeguate osservando sempre la storia clinica della paziente.

4)    Sappiamo che la vulvodinia è scatenata da fattori che agiscono in simbiosi. Quali possono essere le cause?

Principalmente la vulvodinia è un dolore neuropatico causato dall’alterazione della risposta delle terminazioni nervose sensitive largamente presenti nella zona del piacere sessuale. In parole più semplici: quando si soffre di vulvodinia, ad uno stimolo non corrisponde la sensazione corretta (es. è come se, al tocco, si sentisse bruciore anziché una pressione). Le cause sono molteplici poiché si tratta di una malattia scatenata da moltissimi fattori, anche di natura ben diversa tra di loro. Tra questi possiamo trovare vaginiti ricorrenti, utilizzo di detergenti inadeguati, traumi psicologici e molto altro. Allo stesso modo, vi sono numerosi sindromi associate alla vulvodinia, come per esempio la sindrome del colon irritabile o il dolore pelvico cronico. È proprio questa combinazione di fattori che ha portato, per molti anni, a far sì che questa patologia rimanesse sconosciuta.

5)    Anche se si tratta di una patologia cronica, esiste una terapia? Ed è possibile prevenire la ricaduta? 

Esiste sicuramente una terapia, anche se questa è variabile in base alla storia clinica e personale della paziente proprio per via delle numerose cause che possono portare al manifestarsi della vulvodinia. Un approccio terapeutico corretto prevede l’integrazione di diverse figure professionali, come il ginecologo, lo psicoterapeuta e il fisioterapista. Si consiglia quindi alle donne che già hanno sofferto di vulvodinia di rivolgersi al proprio ginecologo all’accenno della patologia per prevenire una nuova ricaduta.

6)    A chi ci si può rivolgere se si soffre di vulvodinia?

Innanzitutto è importante rivolgersi al proprio ginecologo. Purtroppo, come già accennato, c’è ancora una scarsa consapevolezza di questa patologia, pertanto è consigliabile rivolgersi a più di un ginecologo per una diagnosi più precisa. Accanto alle figure professionali vi sono diverse iniziative e associazioni, come Vulvodinia Onlus, che fornisce materiale informativo, supporta discussioni e organizza convegni ed eventi relativi alla vulvodinia.

 

Per ulteriori informazioni su sintomi e cure della vulvodinia, contatta lo Studio della Dottoressa Del Bravo al numero 800999955 o tramite il form online.  Per maggiori informazioni sulla patologia visita la sezione LA VULVODINIA


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