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21 Set 2017

Sono in Menopausa? Informati su sintomi, disturbi e terapie

Il termine menopausa deriva dal greco men (mese) e pausis (fine) e indica l'ultima mestruazione della donna. 

La menopausa si colloca generalmente tra i 45 e i 55 anni (per la donna europea la media è di circa 50 anni) ed è il periodo della vita della donna durante il quale avvengono importanti cambiamenti della funzione ormonale femminile che determinano la scomparsa del ciclo mestruale. Se la menopausa avviene prima dei 40 anni è considerata come un'insufficienza ovarica prematura (POF, ovvero “premature ovarian failure”).
Clinicamente però, la menopausa fa parte di un periodo più lungo definito “climaterio”, che inizia alcuni anni prima della fine del ciclo mestruale e si conclude alcuni anni dopo la menopausa. Gli ormoni prodotti dall’ipofisi non danno più inizio al ciclo riproduttivo e cessa spontaneamente, più o meno gradualmente, il flusso mestruale. Anche la presenza di estrogeni e progesterone (prodotti dalle ovaie) si riduce, causando i disturbi tipici di questa fase della vita, per esempio perdita di elasticità della pelle e delle mucose.

Tra i fattori che influenzano l’età della menopausa ci sono:

  • Genetica — Variazioni nelle aree non codificanti dei geni per I recettori estrogenici e varianti o SNPs nei cromosomi 5, 6, 19 e 20 associate ad età alla menopausa.
  • Familiarità 
  • Etnicità — Menopausa spontanea più precoce nelle statunitensi di origine ispanica o Giapponese rispetto alle caucasiche.
  • Fumo di sigaretta — associato con età alla menopausa più basso di circa 2 anni.
  • Storia riproduttiva — Tendenza ad avere menopausa più precoce in  donne che non hanno avuto figli o che avevano cicli più corti durante l’adolescenza.

 

Quali sono i sintomi della menopausa?

L’impatto della menopausa sule donne può variare in base alle caratteristiche individuali e le proprie abitudini di vita, nonché alla società in cui si vive. Seppur il 10-15% delle donne non avvertono sintomi fastidiosi, la maggior parte avverte una serie di disturbi della sindrome menopausale. I sintomi possono includere vampate di calore (che colpiscono il 75-85% delle donne) accompagnate da sudorazione e tachicardia, maggiore sensibilità agli agenti infettivi, aumento di peso e disturbi psicologici (come insonnia, alterazioni dell’umore, ansia, calo del desiderio sessuale). La menopausa può comportare alcuni disturbi caratteristici che interferiscono con la gratificazione del rapporto sessuale: la distrofia della vagina e della vulva (dovuta alla carenza di estrogeni) causa l'assottigliamento della mucosa vaginale, la riduzione dell'elasticità, la scarsa lubrificazione e rende quindi il rapporto doloroso.

La durata dei disturbi è prettamente soggettiva e può andare da diversi mesi a diversi anni. Generalmente la loro intensità diminuisce con l’età.

Altri sintomi menopausali includono disturbi vaginali e urinari, aumento di peso, secchezza della pelle, aumento del tasso di colesterolo, disturbi dell’umore, demineralizzazione ossea, disturbi del sonno, mal di testa, ecc. L’intensità e la natura dei disturbi varia da donna a donna. In genere, chi ha un elevato tasso ormonale prima della menopausa, risente maggiormente dell’improvviso calo di ormoni. Chi invece ha un tasso ormonale più basso, dovrebbe avvertire meno fastidio.

 

Quali sono le malattie legate alla menopausa?

Tra le malattie più importanti possibilmente legate alla menopausa troviamo quelle cardiovascolari, le complicazioni dell’osteoporosi menopausale e le malattie degenerative cerebrali.

Le malattie cardiovascolari rappresentano la più frequente causa di morte nei paesi occidentali ed è probabile che questa differenza sia imputabile alla presenza di estrogeni. Infatti, con la cessazione dell'attività ovarica, la frequenza della malattia cardiovascolare, in particolare dell'infarto del miocardio, aumenta. Circa il 36 per cento delle donne di età compresa tra i 55 e i 64 anni va incontro a una limitazione della propria attività fisica a causa di una coronaropatia e, inoltre, nella donna, la diagnosi di infarto è più difficile rispetto a quella dell'uomo con conseguenze negative sul trattamento. A causa della carenza di estrogeni dopo la menopausa si può incorrere in alcuni fattori di rischio, come l’aumento del colesterolo totale e di quello "cattivo" (LDL) e diminuzione del colesterolo "buono", peggioramento della funzione vascolare, aumento della pressione arteriosa, alterazione del metabolismo degli zuccheri. Con il trattamento ormonale (terapia ormonale sostitutiva) i rischi di avere un infarto del miocardio si dimezzano. Inoltre, l'effetto della terapia è significativo non solo sulla donna sana, ma anche sulla donna ad alto rischio per la presenza di alcune malattie (per esempio obesità, diabete, ipertensione) o perché ha già presentato una malattia cardiaca.

L’osteoporosi invece è una malattia sistemica caratterizzata dalla ridotta massa ossea e da alterazioni della microarchitettura scheletrica con conseguente aumento di fragilità e suscettibilità alle fratture. La prevenzione dell'osteoporosi è considerata il miglior modo per ridurre il rischio di fratture e la terapia ormonale sostitutiva è il principale strumento preventivo della donna in menopausa, perché è in grado di bloccare la perdita di calcio. 

Tra le manifestazioni cliniche della menopausa troviamo anche la Sindrome genito-urinaria (GSM), che può comportare un assottigliamento della mucosa vaginale, vagina pallida, perdita delle pliche mucose, petecchie, riduzione glicogeno e flora residente, aumento pH a 6.0 – 7.5, secchezza vaginale, prurito, sanguinamenti e dispareunia.

 

Terapie ormonali sostitutive: per chi sono indicate?

Queste terapie sono efficaci sia per trattare i disturbi che insorgono durante la premenopausa sia per prevenire e mantenere la salute nella terza età. I benefici della terapia ormonale sostitutiva possono includere miglioramenti relativi alla percezione generale di salute e benessere, capacità fisica, aspetti psicologici, sessualità, sonno ed interazione sociale.

Nonostante il miglior effetto terapeutico si ottiene quando viene avviata subito dopo l'inizio della menopausa, la terapia si può iniziare in qualsiasi momento, anche a distanza di molti anni dalla menopausa. Di solito si tende ad iniziarla precocemente, non appena la donna va in menopausa, perché in questo periodo i disturbi sono più intensi e perché l'azione preventiva nei confronti dell'osteoporosi è maggiore quanto prima si inizia la terapia. 
Non si consiglia la terapia ormonale sostitutiva per le donne anziane, obese, ipertese, con precedenti o rischi cardiovascolari e senza sintomi menopausali. È invece corretto prescriverla in quelle più giovani appena entrate in menopausa, per le quali i benefici sono infinitamente superiori ai rischi, come hanno ribadito diversi studi.

 

Scopri i numeri e i fatti della menopausa

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Quali esami è consigliato fare durante la menopausa?

Tanto per cominciare, una visita ginecologica annuale è indispensabile, con o senza la menopausa. Con la scomparsa del ciclo mestruale, viene regolarmente proposta una serie di esami, volti a prevedere e a prevenire eventuali problemi di salute, tra cui:

  • Esami ematochimici comuni con il controllo del livello del colesterolo nel sangue e dei fattori di coagulazione
  • Dosaggio degli ormoni femminili
  • Misurazione della pressione arteriosa
  • Controllo del peso
  • Mammografia 
  • Pap test ogni tre anni, fino ai 65 anni
  • Ecografia ginecologica endovaginale 
  • Mineralometria ossea.

 

Sono in menopausa?

Se hai tra i 45 e i 55 anni e presenti alcuni dei sintomi elencati precedentemente (come vampate o sudorazioni notturne) e modifiche relative al ciclo mestruale, potresti essere in menopausa. 
Prenota una visita ginecologica per imparare a conoscere meglio la menopausa monitorando la tua salute.

 


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