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11 Apr 2025

Un pomeriggio a Vecchiano per parlare di menopausa, corpi e trasformazioni

Il 23 marzo scorso, in occasione del Marzo delle Donne, ho avuto il piacere di partecipare presso l’Auditorium ASBUC di Vecchiano alla presentazione del libro “La metamorfosi del corpo femminile: la Menopausa”, edito da Carmignani Editrice, insieme a Emanuela Geraci.

Il volume, di cui ho curato personalmente l’introduzione, raccoglie riflessioni, testimonianze ed esperienze di diverse autrici, offrendo uno sguardo plurale e profondo su un tema ancora troppo spesso trascurato.

Questo testo fa parte di un progetto editoriale più ampio curato da Micol Carmignani, editrice femminista, dedicato alle metamorfosi del femminile. Dopo aver affrontato temi come il menarca e il percorso gravidanza–parto–allattamento, questo terzo volume esplora la menopausa, raccontandola attraverso voci autentiche come un fenomeno psicofisico e, al contempo, un passaggio simbolico verso una nuova fase della vita.

Un sentito grazie alla Casa della Donna di Pisa per aver reso possibile questo momento prezioso di condivisione.

Oggi sul mio sito pubblico la prefazione del libro, con l’augurio che possa incuriosirvi, spingervi ad approfondire e magari ad acquistarlo per continuare insieme questa riflessione.

Prefazione:

Mi emozionano sempre le narrazioni delle donne.

“Per me l’onda è arrivata improvvisa...ondate di calore…il sonno perde la sua pace. L’inizio di una vita senza emorragie o con emorragie senza regole.
Una ventata di emozioni da condividere.
Un corpo che ti cambia addosso.
Aprire una finestra sulla vecchiaia.
Essere femminista senza il rischio di rimanere incinta.
Tutta un’altra cosa rispetto a mia mamma.
Il diritto di fare quello che non hai mai fatto.
Una girandola di desideri istinto e autenticità…”

Accade sempre così quando si raccontano esperienze: si fa medicina narrativa, si scopre di essere piccoli e inadeguati di fronte a un fiume in piena di vissuti, emozioni, sensazioni, dolori e piaceri.
Ci si rende conto che, per quanto possiamo offrire alle nostre pazienti, riceviamo in cambio una quantità enorme di storie, che dobbiamo accogliere con garbo, esplorare con rispetto, contenere con delicatezza. Il nostro compito è restituire loro un modo diverso, forse  migliore, di vivere e interpretare questi cambiamenti: talvolta tumultuosi e violenti, altre volte più sottili, ma sempre segnali di una trasformazione che porta a una nuova fase della vita.
Come medici delle e per le donne, entriamo nella loro intimità più profonda, nei vissuti di un corpo che cambia, si trasforma, invecchia, ma che deve e vuole trovare la forza di rinnovarsi in una nuova stagione dell’esistenza.
Esploriamo la loro sessualità, le loro emozioni, i loro piaceri. Scopriamo il momento in cui nasce il desiderio, l’esplorazione del corpo e delle sensazioni che dona, fino all’accettazione del cambiamento. Forse il desiderio e il piacere si riducono ma... c’è sempre un “ma”: una prospettiva diversa, un piacere ritrovato, un desiderio non sempre perduto.
Dobbiamo farlo con gentilezza e rispetto, con quell’attenzione alla storia di ognuna che ci permetta di mettere a disposizione le nostre conoscenze per offrire strumenti efficaci. Strumenti che aiutino a recuperare il senso di benessere a volte smarrito, quella voglia di vivere che talvolta sembra sopita.
Dobbiamo pensare alla loro salute globale e stimolarle a vedere questa fase come un’opportunità per ripensare e ripensarsi. Per smettere, almeno per un po’, di ascoltare, aiutare e sostenere solo gli altri. E’ il momento di ascoltare sé stesse e prendersi davvero cura di sé. Un punto. Il punto da cui ripartire con lo spirito giusto, perché questa è, senza dubbio, una vera e nuova opportunità.
Questo è il nostro compito: accogliere e prenderci cura delle donne che si affacciano alla menopausa.
Per questo è importante leggere le loro storie, mettersi in ascolto senza pregiudizi, accettare di mettere in discussione le proprie certezze e aprirsi al confronto.
Questo volume, a mio parere, coglie la ricerca di una “sorellanza” tra le donne, come spesso accade nelle esperienze che destabilizzano e richiedono nuove forme di sostegno. 
Traspare la voglia di condivisione con le proprie origini, con le donne “sapienti” della famiglia, che hanno già vissuto questa fase.
E tutto questo ci aiuta a costruire quel mix virtuoso di soluzioni, ormoni, rimedi, consigli e dialoghi che possono ridare vita alla vita. Perché la vita, per ognuna di loro, è ancora lunga.


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