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Malattie sessualmente trasmesse Barbara Del Bravo Ginecologa
30 Ott 2017

Boom delle malattie sessualmente trasmesse in Italia

In Italia è boom delle malattie sessualmente trasmesse (MST) e la sifilide segna un +400%. Scarsa consapevolezza del rischio HIV tra gli over 50.

Fonte: AGOI

Dal 18 al 21 ottobre 2017 si è tenuto il 56° Congresso Nazionale dell'Associazione dei Dematologi Ospedalieri a Roma (ADOI) durante il quale si è lanciato l'allarme.

Secondo l’OMS ogni anno l’impatto di quattro MST, tra le più diffuse, corrisponde a 498,9 milioni di nuovi casi. Questo vuol dire che nel mondo oltre un milione e mezzo di persone ogni giorno si ammala per una di MST. Qualsiasi rapporto vaginale, anale e orale non protetto tra partner non monogami è potenzialmente pericoloso. 

Sono più di 20 gli agenti patogeni tra batteri, virus, funghi e parassiti che possono rendere meno piacevole l’attività sessuale, rendendo ogni rapporto non protetto un rischio per la salute a breve e lungo termine. Eppure le Malattie Sessualmente Trasmesse sono sempre più diffuse con il riemergere di patologie che sembravano scomparse, in primis la sifilide che in Italia è cresciuta di oltre il 400% dal 2000, ma anche la gonorrea che ha visto quasi raddoppiare i casi in Europa tra il 2008 al 2013.

In Italia secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi anni i casi di MST sono sempre aumentati, passando dai circa 3500 del 2006 ai circa 6500 del 2013. Oggi ad aumentare sono soprattutto malattie batteriche come le infezioni da Chlamydia trachomatis e la sifilide, ma anche quelle determinate da virus; come i condilomi acuminati dovuti ad alcuni tipi di HPV e le epatiti da virus A o C. Per non parlare poi dell’infezione da HIV, oggi diventata la più importante malattia a trasmissione sessuale per le sue rilevanti implicazioni cliniche e di spesa sanitaria e i cui nuovi casi non accennano a diminuire nel mondo occidentale, Italia compresa.
 
“In Europa, dalla metà degli anni ’90 alcune MST hanno trovato ‘terreno fertile’ per espandersi dopo un decennio di declino dei trend epidemiologici, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di popolazione maggiormente a rischio (ad esempio, i maschi omosessuali)” spiega il Professor Antonio Cristaudo, Presidente del 56mo Congresso ADOI dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri, "Negli ultimi anni poi questa crescita è stata amplificata dalla facilità degli incontri sessuali occasionali dovuta all’utilizzo di Internet e delle App”.
 
“[...] Stiamo assistendo anche ad una minore percezione del rischio HIV da parte della popolazione over 50 e anziana che riceve una diagnosi tardiva nei centri clinici come il nostro, nel 63% dei casi (contro il 47% dei più giovani) e con segni di infezione avanzata. Le ragioni? Mancanza di consapevolezza, sottostima del rischio, carenza di campagne di sensibilizzazione ad hoc su queste fasce trascurate della popolazione sessualmente attiva” continua il Professor Cristaudo. 
 
Oggi l’aumento delle infezioni sessualmente trasmesse ci preoccupa non solo per le ripercussioni che queste hanno sul benessere del singolo individuo, sulla collettività e sui costi sociali che concentrano” precisa il Dr. Massimo Giuliani, dell’Istituto Dermatologico San Gallicano, "ma anche perché questo aumento è la spia di un abbassamento della guardia e della percezione del rischio soprattutto a in alcune fasce più vulnerabili della popolazione. Oggi sappiamo che tutto questo sta sostenendo soprattutto la circolazione dell’infezione da HIV, che viene facilitata largamente dalle MST. In fatti, siccome i guai non vengono mai da soli, i portatori di una MST hanno un rischio aumentato tra le 2 e le 5 volte di contrarre a breve anche un’infezione da HIV”.  

Linfogranuloma da Chlamidia da raro a diffuso in un decennio. Singolare è anche il caso del Linfogranuloma venereo, nome che identifica i particolari sierotipi L1 L2 e L3 di Chlamidia prima confinate in India, Est Asiatico e Sud America e dal 2003 progressivamente in aumento anche in Europa prima nella comunità più a rischio di maschi omosessuali e poi anche tra gli etero. La diffusione è partita da pochi casi identificati nei Paesi Bassi e poi passati al Regno Unito e poi nel resto di Europa. Un contagio che va a braccetto con un picco di infezioni di Epatite C perché si è ipotizzato che le lesioni della mucosa rettale favoriscano anche da diffusione del virus HCV e di quelle da HIV a causa di un cluster di popolazione che adotta comportamenti ad alto rischio. Non a caso la maggior parte dei pazienti riferisce di aver avuto rapporti non protetti con partner anonimi.
 
Sino a pochi anni fa si trattava di una patologia rara mentre di recente l’ESSTI European Surveillance of Sexually Transmitted Infections l’ha definita una ‘vera e propria epidemia’. I casi di cervicite da Chlamydia trachomatis hanno mostrato una modica riduzione fino al 2000 e un successivo incremento, raggiungendo il picco massimo nel 2011, con un aumento più che doppio dei casi rispetto a quelli segnalati nel 2000.

 

Per maggiori informazioni sulle Malattie Sessualmente Trasmesse visita: www.ginecologadelbravo.it/malattie-sessualmente-trasmesse


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